I robot aspirapolvere di ultima generazione sono quasi tutti programmabili: consentono, in diversi modi, di essere attivati automaticamente, a una certa ora o in alcuni giorni della settimana.
I modelli meno avanzati possono essere solo programmati di volta in volta e, quando avranno concluso la sessione di pulizia, andranno riprogrammati per la performance successiva. Alcuni posseggono invece solo la funzione di “partenza ritardata”: si può scegliere dopo quante ora fare partire il robot.
Quelli più sofisticati sono invece dotati di una programmazione settimanale che può essere impostata per ogni giorno, oppure in giorni determinati e a un orario prestabilito.
Un aiuto prezioso per chi non è mai a casa
L’obiettivo di questi gioiellini della robotica è quello di rendere superfluo l’intervento umano, sollevando completamente le persone dalle incombenze domestiche: i modelli più avanzati ci riescono perfettamente, perché oltre a poter impostare le pulizie, quando non c’è nessuno in casa, è possibile selezionarne la modalità in base al tipo di pavimentazione della stanza.
Il segreto della programmazione è nella mappatura
Il miglior robot aspirapolvere è certamente quello dotato di mappatura che, a seconda dei modelli, viene effettuata con modalità diverse. Alcuni utilizzano la visionary mapping, un sistema che prevede una fotocamera posta sulla parte superiore del robot: in questo modo verrà memorizzato il percorso delle stanze orientandosi con il soffitto.
Altri sono dotati di tecnologia con ricognizione laser e altri ancora utilizzano un algoritmo che elabora l’itinerario, in base ai dati raccolti dai sensori posti sui paraurti.
Tutte queste diverse modalità di mappatura sono quelle che consentono al robot di memorizzare il percorso, dalla prima volta che viene azionato, e di poterlo ripetere con la programmazione desiderata, in autonomia, già dalla volta successiva.
Oggi i modelli più evoluti prevedono l’integrazione tra le funzioni di mappatura e programmazione: si può cioè scegliere in quali stanze far pulire il robot quando si è assenti da casa e si attiva da solo all’orario prestabilito.
L’evoluzione della connettività: dalle app alla programmazione vocale
I modelli meno evoluti possono essere programmati soltanto dal display posto sul robot o tramite telecomando, mentre gli ultimi modelli si connettono al Wi-Fi di casa e si avvalgono di app dedicate, che rendono il dispositivo programmabile dal proprio smartphone o tablet (Android e iOS).
I robot più tecnologicamente avanzati entrano nel mondo della domotica e si collegano agli assistenti vocali digitali come Alexa o Google Home, con la possibilità di essere guidati e programmati a voce.
Altre possibilità di programmazione
Oltre alle impostazioni che rigardano le tempistiche per le pulizie, i robot più sofisticati possono essere programmati con diverse modalità di pulizia o lavaggio. Per esempio alcuni utilizzano la modalità “spot”, ovvero una pulizia più approfondita in determinati punti, altri svolgono sessioni più specifiche per gli angoli, oppure effettuano performance a basso o ad alto impatto, misurando la velocità e l’intensità di aspirazione.
Tutte opzioni selezionabili nel momento in cui si programma il lavoro del robot, per la giornata o per la settimana.
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